Il figlio del figlio perduto

Nella Vienna della fine degli anni Venti, il giovane Alfred Mohylewski, appassionato studente di architettura affidato alla guida illuminata del suo tutore, Dr Frankl, e di ritorno da un viaggio a Berlino quando gli viene proposto di assistere al congresso mondiale degli ebrei fedeli alla Legge che si tiene in quei giorni in citta. Figlio di un ebreo convertito che si e lasciato la religione alle spalle, entrando in conflitto con la famiglia di origine, Alfred e curioso delle proprie radici e accetta subito l’invito: una decisione che gli permettera di incontrare in circostanze del tutto casuali, oltre che molto avventurose, lo zio che non ha mai conosciuto. Welwel e il fratello di suo padre e viene dalla Galizia orientale, dove e proprietario dei vasti terreni di Dobropolje. Insofferente a mondanita e frivolezze e, soprattutto, alla borghesia ebraica assimilata, alla modernita di Vienna lo zio Welwel preferisce di gran lunga gli shtetl e le campagne, dove le tradizioni sono rimaste tali. Cosa lo ha spinto a percorrere tutta quella strada sul suo carro, da est a ovest, dai campi della Podolia – oggi Ucraina alla capitale? In questo suo primo romanzo, parte di quella che e stata definita la migliore saga ebraica scritta in lingua tedesca, Soma Morgenstern ritrae nei dettagli un mondo che non c’e piu, spazzato via dalle due grandi guerre. Le sue pagine, finalmente tradotte anche in italiano, restituiscono con ironia e grande realismo paesaggi rurali e scorci urbani, una galleria di personaggi eruditi e ingenui, eleganti e miserabili, la varia umanita di una societa in bilico tra innovazione e conformismo, alla ricerca di un’identita che, pur rispettosa di regole e rituali, sia in armonia con la comunita di cui vuole essere parte integrante.

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