L’ultima rosa di aprile

Simonetta Cattaneo, Musa di Botticelli che la immortalo nella sua Venere, fu il simbolo della bellezza rinascimentale. Se pero tutti conoscono, grazie al genio del pittore fiorentino, le sue sembianze, poche sono le fonti storiche a cui attingere per tratteggiarne il profilo.
Ando in sposa a sedici anni al nobile Marco Vespucci, che ben presto perse interesse verso di lei, segno un’epoca e una corte, quella della prima signoria d’Italia: Firenze. La sua grazia, la sua volonta a ribellarsi a un matrimonio infelice, la sua natura anticonformista le conquistarono l’ammirazione di Lorenzo il Magnifico che la defini la *sans par* e l’amore di Giuliano de’ Medici, ma le attirarono anche l’antipatia delle dame fiorentine si come la sua personalita inquieta incanto poeti e artisti. Fu al centro di intrighi, scandali, alleanze strategiche; oggetto e soggetto di passioni divoranti e di espressioni d’amore cortese. Mori giovanissima a soli ventitre anni forse per tisi o forse vittima di avvelenamento. Ed entro nel mito, lei che in vita non aveva mai cercato la fama.
Simona Bertocchi, in perfetto equilibrio tra Storia e narrazione, ne traccia una sorta di biografia lirica dove misteri e colpi di scena si susseguono al ritmo di una danza rinascimentale in cui si muovono le tre anime del racconto: la splendida Simonetta, il giovane e colto Giuliano, il genio artistico di Botticelli.

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