Dalle steppe dell’Ucraina al Sacco di Roma, hanno segnato la storia d’Europa, rappresentando per l’Impero una grande minaccia e un’opportunita di rinnovamento. Nel suo nuovo libro, Marco Cappelli racconta l’avventurosa e affascinante storia dei Visigoti, un popolo uscito dalle brume del nord, scacciato dalle sue case dalla violenza degli Unni e costretto a migrare nell’Impero romano. Siamo abituati a leggere la storia dalla parte di Roma; qui per la prima volta il punto di vista e quello del popolo barbaro: dei suoi costumi, delle sue leggende, della sua cultura. Una storia affollata di protagonisti indimenticabili, dal «Piccolo lupo» che converti i Goti al Cristianesimo, a Fritigern, prima alleato e poi nemesi dei Romani a Adrianopoli, per arrivare al loro grande capo, Alarico, che li portera quasi per sbaglio a saccheggiare Roma. Quarant’anni di migrazioni all’interno dell’Impero trasformeranno i Goti: sempre sul filo del rasoio, finiranno per assomigliare ai loro vicini Romani, sviluppando al contempo una nuova civilta romano-germanica. Un destino di grandezza sembra attenderli, ma un nuovo popolo si affaccera alla storia con prepotenza per contenderne lo scettro.