Sono passati ormai sessant’anni dagli avvenimenti raccontati da Ludovico Ariosto nell’ *Orlando furioso* : la guerra contro i saraceni è stata vinta e dalle piramidi al vallo di Adriano, dalle colonne d’Ercole a Gerusalemme, la cristianità domina incontrastata. Carlo Magno si è spento nell’abbraccio protettivo dei suoi fedeli paladini. Da allora, gli invincibili campioni regnano ognuno in una diversa provincia dell’impero. Finché un nuovo invasore arriva da sud: il misterioso re Marmadone con le sue armate di sanguinari infedeli.
Sullo sfondo, poi, rivolte popolari e una serie di inspiegabili catastrofi affliggono i quattro angoli del mondo conosciuto, facendo presagire un’Apocalisse imminente che nessuno, tantomeno i virtuosi paladini di un tempo, sembra in grado di fronteggiare. Di Orlando, il più forte tra i guerrieri cristiani, si sono perse completamente le tracce, Astolfo non pensa ad altro che a tornare sulla Luna e Rinaldo, tra sontuose rievocazioni dei fasti passati e serate folli alla corte di Parigi, stenta a tenere insieme l’impero in pericolo. Forse è giunto il tempo che una nuova generazione di eroi si faccia avanti: Esme, popolana indomabile dai magnifici capelli rossi, oppure Brando, diciottenne dall’animo semplice che sogna la gloria sul campo di battaglia, o forse Calvano, cavaliere integerrimo chiuso in una vecchia armatura rossa di ruggine che ha come compagni di sorte una muffa parlante e un gigante?