La Russia e “la macchina degli incubi dell’Occidente” e questo romanzo, che e un viaggio alla scoperta della mente genialmente tortuosa di uno stratega del Cremlino, ci porta al cuore di quella macchina e di quegli incubi. Nel corso di una lunga notte, Vadim Baranov, l’uomo conosciuto come “il mago del Cremlino”, racconta gli uomini e le vicende che hanno accompagnato la trasformazione di un anonimo funzionario del Kgb nell’inesorabile Zar di oggi. Ispirato a una figura realmente esistente, Baranov e un personaggio di straordinaria originalita, lontano da come ci immaginiamo possa essere un consigliere di Putin: proviene dall’avanguardia artistica, ha prodotto dei reality tv, scrive romanzi sotto falso nome. È un uomo colto ma e anche un manipolatore senza scrupoli, capace di trasformare un paese intero nella scena di un teatro dove non esiste altra realta che il compimento della volonta dello Zar. Un negromante che si nutre delle forze del caos per costruire il potere senza limiti del quale finira col rimanere lui stesso prigioniero. Queste pagine si leggono come quelle di una tragedia antica animata da personaggi reali, piena di vendette, inganni e crimini. Ma al di la della radiografia implacabile del sistema con i suoi cortigiani, i suoi oligarchi, i suoi esuli braccati, le sue escort, i suoi killer, Il mago del Cremlino ci racconta la favola piu tremenda di tutte: quella di un potere spietato, per il quale la violenza – come l’attualita ci ricorda tragicamente – costituisce l’unico orizzonte di sopravvivenza possibile. Al centro di questo sinistro palcoscenico si aggira un uomo imbalsamato in vita, solitario, paranoico, che lavora di notte: questo e diventato lo Zar, o forse e sempre stato cosi e “l’unico trono che gli portera la pace e la morte”. Questo libro intenso, visionario, ha la grazia senza tempo di un classico pur nella sua bruciante attualita. L’erudizione, lo stile e l’arte di raccontare di Giuliano da Empoli conferiscono a questa storia cruda e brutale un livello di purezza quasi metafisica. È Il Principe di Machiavelli attraversato dalle nebbie di John le Carre, narrato con le cadenze della grande letteratura russa.