*« Sembra ormai chiaro che a questo mondo tutto si puo imparare: l’allevamento del pollame e l’arte del governo, la scienza delle finanze e il gioco della canasta, l’astronomia e l’interpretazione dei sogni, a scopi psicoanalitici ma anche per vincere al lotto. Infatti esistono grammatiche e manuali che spiegano per filo e per segno come si fa. Fra i tanti, non uno dedicato ai giovani che intendano vivere, e addirittura prosperare, in quel campo di attivita umane, non essenziali peraltro alla vita dell’uomo, che vanno sotto il nome complessivo e vago di “cultura”»* Nel 1966 **Luciano Bianciardi** si era gia trasferito a Milano, era stato assunto e licenziato da Feltrinelli, aveva scritto la tetralogia del dissenso, rifiutato una collaborazione fissa con Il Corriere della Sera, quando pubblico su ABC, il settimanale in bianco e nero sostenitore delle grandi battaglie civili dell’epoca, sei lezioni a puntate, pensate per i giovani – ma non tutti i giovani, solo quelli particolarmente privi di talento. Norme chiare, precise, efficaci, a uso di coloro che avessero deciso di diventare intellettuali. Si va dai consigli su come vestirsi, dove andare in vacanza o con chi accasarsi, alle frasi-cerotto – che sembrano dire, ma non dicono assolutamente niente – «per salvare i giovani mediocri (ma anche agli altri, i cervelloni, i geniali e i genialoidi) da un’esistenza mediocre, avviarli alla scalata dell’Elicona». *Non leggete i libri, fateveli raccontare* e un piccolo, provocatorio e irriverente capolavoro: a cinquant’anni di distanza, in un’epoca in cui la superficialita sembra ormai l’unica via sicura per il successo, riscoprire Bianciardi e un modo per ridere con intelligenza di quello che in fondo siamo sempre stati, ben prima dei social network. «Questo manuale in sei stanze e in sei risate e un pezzo di bravura, declinato in un presente che ancora ci riguarda». Pino Corrias