Quella vecchia storia

Aprile 1970. È tornato nella sua Firenze, il colonnello Bruno Arcieri, con tuta l’intenzione di restare e di cercarvi u po’ di pace. Con l’aiuto amorevole di Marie, la sua compagna francese, ha aperto una trattoria nel cuore medievale della città e vi ha impiegato la sgangherata umanità che l’aveva accolto e aiutato tempo prima, in una comune in periferia. Gli Spostati, sull’insegna, *nomen omen*. Ma il suo sogno viene bruscamente infranto quando scopre che qualcuno ha devastato la cucina della trattoria alla vigilia dell’inaugurazione. Dietro l’enorme frigorifero rovesciato, un cadavere, e Max, il cuoco misterioso, scomparso senza lasciare traccia. Le prime indagini dei Carabinieri portano all’identificazione del morto: uno sbandato con dei trascorsi nelle file della Repubblica di Salò. Inizia così una faticosa ricerca, tra vecchie amicizie e conoscenze, in un intrico di personaggi che riemergono come ombre dagli anni bui del regime fascista.
Un romanzo teso, dai contorni ambigui come i suoi protagonisti, con un Arcieri crepuscolare che, nonostante i suoi molteplici tentativi, non riesce a lasciarsi alle spalle i fantasmi del passato.

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